Ancora brutte notizie proveniente dalla politica estera. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha appena dichiarato un aumento per le spese militari per il 2024 della Federazione Russa. Una scelta giudicata ‘assolutamente necessaria’ in questo scenario geopolitico dove dove la sicurezza di Mosca sarebbe messa a rischio.
I costi militari sostenuti da Mosca continuano a lievitare in modo preoccupante, una spesa ritenuta comunque necessaria da parte delle autorità russe. A fare luce sulla questione è stato lo stesso presidente Vladimir Putin con delle dichiarazioni che hanno già fatto il giro del mondo, suscitando enorme preoccupazione anche tra la popolazione civile.
“Rosatom è impegnata nella creazione di equipaggiamenti avanzati in grado di mantenere un equilibrio strategico nel mondo”- ha tuonato Putin in riferimento alla politica militare russa e, soprattutto, all’azienda pubblica russa, la Rosatom, impegnata nello sviluppo dell’energia nucleare.
Il presidente russo ha poi aggiunto come sia “importante che gli scienziati nucleari russi aumentino i contatti reciprocamente vantaggiosi con partner coscienziosi e affidabili all’estero“. Parole che scuotono il mondo e fanno temere il peggio per gli sviluppi imminenti della situazione nell’Est Europa.
Intervistato dall’agenzia di stampa Tass è intervenuto a dire la sua anche il ministro degli esteri Sergei Lavrov, aprendo uno spiraglio al negoziato di pace, ma all’ovvia condizione di tenere conto “dei nostri interessi, degli interessi dei nostri sicurezza, degli interessi di impedire la creazione di una forza sfavorevole ai confini della Russia il regime nazista“. Ora la palla passa alle autorità ucraine, per la verità ben poco avvezze a concedere nulla ai nemici.