Nella camera di via Prospetto, nel centro parigino, Andrea non era solo ma probabilmente con lui c’era un uomo, dal momento che i poliziotti hanno rinvenuto una carta di credito in bagno, forse nel water.
Si tratta di una carta di credito non intestata ad Andrea, ma a un altro uomo, in vita, residente fuori dall’Umbria, incesurata, dunque senza precedenti con la giustizia, che non avrebbe mai denunciato il furto della stessa.
Al momento, gli inquirenti mantengono la massima riservatezza sull’identità di questa persona e forse potremmo avere qualche informazione in più, dopo il suo interrogatorio. Sono troppe le domande che ci si pone, in primis quale tipo di rapporto intercorreva tra Andrea e quest’uomo.
Andrea, come riportato da autorevoli siti nazionali, non era solo intestatario di un conto postale collegato alla Postepay, che la famiglia conosceca, ma un altro conto bancario e un’altra carta, consegnata dalla sorella.
C’erano poi carte segrete, intestate a terzi e cinque telefoni cellulari spenti, con altrettante sim, sulle quali la polizia postale dovrà far luce. Il giallo di Andrea Prospero è molto più intricato di quanto si pensi, specie dopo il ritrovamento della carta intestata a quest’uomo, al momento segreto, nel water del monolocale perugino. La pista informativa, al momento, è quella più seguita da chi indaga ma nulla è escluso. L’obiettivo è uno solo: far luce sul decesso di questo giovane studente universitario che ha scosso il mondo dell’informazione nazionale, appesa al sottile filo della speranza di ritrovarlo in vita, poi completamente spezzato dall’annuncio del rinvenimento del suo corpo.