Andrea Prospero era iscritto al corso di Informatica presso l’Università di Perugia e la sua triste fine ha suscitato numerosi interrogativi. L’indagine è ancora in corso, con gli inquirenti che stanno cercando di chiarire le circostanze del decesso. Finora, le ipotesi principali hanno spaziato dal gesto estremo a una possibile responsabilità di terzi, ma il padre del giovane non sembra avere dubbi sul fatto che ci sia stata una mano esterna.
L’inchiesta è condotta dalla Procura di Perugia, che sta raccogliendo elementi utili per ricostruire le ultime ore di vita del ragazzo. Gli esami autoptici e le analisi tossicologiche potrebbero fornire risposte fondamentali per stabilire se Andrea sia stato vittima di un atto violento o se, invece, si sia trattato di un episodio accidentale o volontaria.
Nel frattempo, la comunità di Lanciano è ancora scossa dal dramma. Amici e conoscenti descrivono Andrea come un ragazzo solare, appassionato di tecnologia e con tanti sogni per il futuro. La famiglia del 19enne continua a nutrire forti dubbi sulla scomparsa dello studente di 19enne di Lanciano. Il padre del ragazzo ha rotto il silenzio con delle accuse gravissime.
Michele Prospero si è espresso in questo modo ai microfoni del Tgr Abruzzo: “Sinceramente, ho ancora dei dubbi che lo abbia fatto o volontariamente o aiutato da qualcuno. Io sono sempre del parere che si tratti di omicidio. Andiamo avanti, lasciamo la Procura lavorare tranquillamente, sicuramente ci saranno sviluppi“.
Le parole di Michele Prospero riflettono il dolore di un padre che cerca risposte e giustizia per il figlio. L’attesa per nuovi sviluppi giudiziari resta alta, con la speranza che l’indagine possa chiarire ogni dubbio e fornire alla famiglia Prospero le risposte che cerca da oltre un mese.