Chi l’ha visto, condotto da Federica Sciarelli, dedicherà, questa sera, ampio spazio alla scomparsa, culminata col ritrovamento del corpo senza vita, di Andrea Prospero, seguendo una pista ben precisa, quella delle truffe telefoniche.
Accanto alla salma del ragazzo, al primo anno di informatica, in quel B&B a Perugia, c’erano alcune carte di credito, tre telefoni e un uomo all’interno della stessa stanza. Le indagini degli inquirenti si concentrano proprio su questi, e sulla pista delle truffe telefoniche, accertato che Andrea sia deceduto per un’intossicazione da farmaci.
Dopo i funerali, che si sono svolti ieri, martedì 4 febbraio, nel Duomo di Lanciano, prosegue, dunque, la ricerca della verità, battendo proprio questa pista.
Oltre alla presenza di un uomo, che verrà interrogato per capire in che rapporti fosse con lo studente, nella stanza dell’appartamento in cui il 19enne è stato rinvenuto senza vita, c’erano tre telefoni, oltre a diverse sim, una delle quali era intestata a una compagnia che avrebbe commesso truffe informatiche.
La sorella ha trovato, nel portafoglio, un’altra carta di credito, intestata a un’altra persona. Prospero, quindi, oltre alla Postpay dove riceveva il denaro dai genitori e all’altro bancomat ritrovato nel bagno, era in possesso di tre carte. Che si sia messo in un giro più grande di lui? Questa è l’ ipotesi più accreditata nell’inchiesta, che è condotta dalla polizia postale e dalla squadra mobile di Perugia. Prospero potrebbe essere entrato in contatto con possibili truffatori per le sue spiccate abilità informatiche e per questo, raggirato, potrebbe aver deciso di togliersi la vita ingerendo dei psicofarmaci?