Andrea Piazzolla rompe il silenzio dopo la richiesta di 7 anni: "I soldi li ho spesi in.." (2 / 2)

Classe 1987, Andrea Piazzolla ha conosciuto la Lollobrigida nel 2009 al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Lui, all’epoca aveva solo 20 anni o poco più. Eppure la grande attrice lo notò, dandogli la possibilità di collaborare con lei. Da quel giorno in poi, il loro rapporto si è fatto più stretto e la diva lo ha nominato amministratore della società Vissi d’Arte che gestisce tutto l’ingente patrimonio dell’attrice.

Nel 2015, come si apprende dalla stampa nazionale, Andrea Piazzolla si è trasferito con la compagna Adriana a vivere nella casa della Lollobrigida. A loro si è aggiunta, nel maggio 2020, la piccola Gina, la figlioletta di Piazzolla alla quale ha voluto dare il nome dell’attrice. Come ormai noto, in quanto abbondantemente diramato a mezzo stampa, Piazzolla, amico, factotum e figlioccio della divina Lollo,  è finito sotto processo.

Su di lui pende un’accusa molto forte: quella di aver circuito la Lollobrigida per avere il suo patrimonio. Ormai è questione di giorni per il verdetto, in quanto agli inizi del prossimo mese, esattamente il 5 ottobre, è prevista la sentenza per il reato di circonvenzione di incapace. In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Piazzolla ha rotto il silenzio e lo ha fatto con parole che non sono passate certamente inosservate.

Questo l’inizio delle sue dichiarazioni: “Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile. Era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita”, per poi additare Milko Skofic, figlio della diva ed erede legittimo. Su di lui, ha proferito queste parole che riportiamo fedelmente: “Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l’aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Un milione di euro è stato pignorato dal suo ex avvocato per onorari che Gina era certa di aver pagato”.

Piazzolla ha tassativamente negato di essersi intromesso nei rapporti tra la Gina e i suoi familiari, dicendo: “Assolutamente no, ho fatto l’esatto contrario cercando in ogni momento di farri avvicinare Gina a Milko come tutti i testimoni hanno detto. Ricevendo anche gravi rimproveri da Gina”, rimarcando che  durante il suo rapporto con Gina ho ricevuto minacce, telefonate e lettere anonime di cui l’attrice, a suo dire, era a conoscenza, così come  sapeva  che per quei fatti era stata presentata una denuncia. “Ho trovato ingiusto che nel processo sia stato enfatizzato che Gina, in un momento di grave difficoltà per lei nel corso della perizia come anche il consulente della parte civile ha detto, si sia confusa circa una rapina avvenuta negli anni Sessanta”, ha chiosato Piazzolla. Quanto alla “questione regali” sostiene che se li avesse rifiutati, l’avrebbe offesa.