Ambra travolta da un auto perde la vita: catturato il pirata della strada (2 / 2)

Il gip di Lecco ha stabilito che il 49enne, originario di Carate Brianza, indagato con l’accusa di aver tolto la vita ad Ambra, per poi fuggire a bordo di un furgone,  venga sottoposto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. 

Nessuno dimentica ciò che è avvenuto la sera del 22 dicembre, pochi giorni prima del Natale. La 29enne si trovava  lungo la statale 36 quando  l’uomo l’ha investita,  a bordo del mezzo, dileguandosi. Per Ambra, lasciata gravemente coinvolta sul ciglio della strada,  peraltro al freddo, date le temperature invernali,  non c’è stato nulla da fare.

Il suo corpo senza vita è stato ritrovato il giorno dopo. Ieri il 49enne, incensurato e accusato di aver determinato il decesso della 29enne, aggravato dall’omissione di soccorso, è stato sottoposto agli domiciliari con braccialetto elettronico dopo  il suo interrogatorio.

Come riportato dall’Ansa, gli inquirenti hanno analizzato gli impianti di videosorveglianza di varie aziende della zona per risalire al furgone e al suo conducente che ha investito la povera ragazza, poi deceduta.

Preziose, poi, si sono rivelate le testimonianze raccolte. Il furgone si trovava nella ditta per cui lavora l’uomo, con dei segni ancora evidenti, legati alla collisione col corpo della ragazza e con un ciondolo della povera Ambra,  incastrato nella carrozzeria.  Quello che è successo ad Ambra non si può dimenticare. Non lo possono dimenticare i familiari, gli amici, la comunità d’appartenenza, così come impossibile è farlo per noi che, indirettamente, ci immedesimiamo in quello che questa ragazza deve aver provato, abbandonata, dopo l’investimento, al freddo, sul ciglio della strada, incontro al suo  tremendo destino.