In queste ore la cittadina di Sant’Arcangelo di Romagna si prepara a dare l’estremo saluto ai due alpinisti deceduti. Una situazione che nessuno si sarebbe aspettato e nel piccolo centro romagnolo tutti si aspettavano di poter accogliere nuovamente sani e salvi i due alpinisti.
Luca e Cristian vivevano anche in case vicine, a pochi minuti uno dall’altro. Entrambi grandi professionisti e lavoratori erano molto conosciuto in paese dove tutti li ricordano come persone buone e gentili, sempre a disposizione della loro comunità .
Nelle scorse ore è stata organizzata una fiaccolata in ricordo di Luca e Cristian, un evento che è servito anche a sensibilizzare le persone sui pericoli che ci possono essere in montagna. Al Soccorso Alpino, i due avevano detto di non essere vestiti proprio bene. Forse non si aspettavano il tempo avverso.
Giancarlo Perazzini, il padre di Luca, in queste ore è sgomento e ha rilasciato forti dichiarazioni alla stampa proprio durante la fiaccolata. “Luca era la nostra ancora, andava sempre a cento all’ora. Il suo telefonino squilla ancora, è una cosa devastante” – queste le parole dell’uomo che con i giornalisti fatica a trattenere la commozione.
“Luca c’era già stato un anno fa su quella cima, loro contavano di salire e tornare giù, ma si è scatenato un evento che non si vedeva da trent’anni c’erano venti a 140 orari, il nevischio. Li hanno scaraventati come due foglie giù per quel canalone” – queste ancora le parole dell’uomo.
Sempre Giancarlo ha riferito che il figlio lo hanno trovato sotto a due metri di neve. Il padre di Luca ha elogiato anche il grande lavoro dei soccorritori, che ringrazia infinitamente per aver fatto tutto il possibile.