Nelle foglie e nelle bacche di alloro si può rinvenire la presenza di sostanze come olio essenziale, acidi grassi, lattoni sesquiterpenici e flavonoidi. Caratteristiche che consentono all’alloro di godere di proprietà curative, un tempo molto conosciute ed impiegate in medicina, oggi purtroppo ormai desuete.
Ad oggi l’alloro è ancora molto impiegato nella cucina del mondo per le proprietà aromatiche, e viene utilizzato soprattutto nella preparazione di carni, stufati, brodi e zuppe. Ma si tratta solo della punta dell’iceberg delle immense proprietà che caratterizzano l’alloro.
Il suo utilizzo terapeutico sta finendo ormai nel dimenticatoio, ma in passato questo arbusto era impiegato copiosamente per curare coliche e disturbi allo stomaco, per favorire la digestione ed aiutare ad espellere i gas dell’apparato gastro-intestinale.
Le foglie e le bacche di allora esercitano azione diaforetica ed espettorante: nel primo caso si stimola la sudorazione in caso di stati influenzali, mentre la seconda proprietà è utile ad eliminare il catarro bronchiale. L’alloro è dotato anche di proprietà antibatteriche, utili per combattere i batteri influenzali.
Nelle foglie di alloro sono anche presenti dei composti anticancro, come l’acido caffeico, quercetina, euganolo e catechine, sostanze fondamentali per limitare il metabolismo della leucemia e delle cellule del carcinoma mammario. La presenza rutina, salicilati, acido caffeico e fitonutrienti sono salutari per il cuore e riducono le malattie coronariche. Infine l’alloro aumenta la produzione di insulina, aiutando i pazienti affetti da diabete di tipo 2 e l’olio estratto dalla pianta ha proprietà antifiammatorie.
Anche la pelle può trarre grandi benefici dalla grande varietà di antiossidanti e composti antisettici presenti nella foglia. Il tè di alloro riduce i calcoli renali ed è utile per mantenere le mestruazioni regolari e alleviare le coliche. Insomma l’alloro sembra essere una vera e propria manna dal cielo per curare i disturbi più disparati.