Un’isola nel Nord Atlantico sta generando notevole apprensione, poiché qui la terra, proprio in questi giorni, ha ricominciato a tremare. Parliamo della dodicesima volta che si verifica un’eruzione vulcanica dal 2021, e questo è indicativo di un ciclo attivo e persistente dei vulcani…. cosa che potrebbe avere pesantissime conseguenze.
Come riporta Il Messaggero, in pochissime ore, si sono avute 130 scosse sismiche, ragion per cui si vive con la paura che tutto possa precipitare, anche perché la zona, specialmente nel periodo estivo, è occupata da campeggiatori e visitatori, giunti nell’aria per via di una celebre attrazione termale, i quali potrebbero subire pesanti conseguenze.
Le squadre dell’ufficio meteorologico islandese hanno raggiunto il luogo in elicottero, oltre agli uomini della guardia costiera, per sorvolare l’area dell’eruzione e valutare in tempo reale la direzione della lava e l’estensione dell’attività. Per ora, pur essendo stato di allerta massima, la situazione è sotto controllo.
L’ eruzione è avvenuta nella catena vulcanica di Sundhnuk, nella penisola di Reykjanes, nel sud-ovest dell’Islanda. Parliamo di una zona che, per via della sua particolare collocazione geografica, lungo la dorsale medio-atlantica, è piena fratture che permettono al magma di risalire in superficie, quindi il pericolo eruttivo è dietro l’angolo.
Il villaggio costiero evacuato, negli ultimi mesi, è stato coinvolto da un’intensa e costante attività eruttiva, per cui residenti e turisti sono abituati a convivere col panico che tutto possa precipitare da un momento all’altro. Le autorità hanno disposto una nuova evacuazione preventiva delle abitazioni e del campeggio locale, simbolo del turismo islandese. L’ ufficio meteorologico islandese è del parere che “gli unici problemi potrebbero derivare da una eruzione prolungata che potrebbe portare le colate laviche a danneggiare la città di Grindavík”.