Continua a crescere il numero dei contagi da virus West Nile in Italia. Dopo il decesso di un’anziana di 82 anni a Latina il 20 luglio, nelle ultime ore i casi accertati sono raddoppiati, passando da 10 a 20 secondo i dati aggiornati dell’Istituto Superiore di Sanità. Oltre a due decessi, si contano 8 nuovi ricoveri in Campania e due nel Lazio, dove la provincia di Latina risulta la più colpita.
In Campania, i pazienti – quattro dei quali in gravi condizioni – sono ricoverati negli ospedali Moscati di Aversa e Cotugno di Napoli. Si tratterebbe, in gran parte, di persone che hanno soggiornato nella zona di Baia Domizia, nel Casertano, dove è stato individuato un possibile focolaio.
“La situazione è sotto controllo, ma va monitorata”, ha dichiarato il governatore Vincenzo De Luca. Il virus, trasmesso dalla zanzara comune notturna (Culex pipiens), non si diffonde da persona a persona, ma può essere veicolato in rari casi tramite trasfusioni, trapianti d’organo e, più raramente, da madre a feto. Per questo, il Centro nazionale sangue ha attivato test specifici sulle donazioni provenienti dalle aree a rischio.
La sintomatologia del West Nile varia da casi asintomatici a forme lievi con febbre, nausea e dolori muscolari. Tuttavia, in meno dell’1% dei contagi possono manifestarsi complicanze neurologiche gravi, soprattutto negli anziani e nei soggetti immunodepressi. Il Ministero della Salute ha emanato una circolare che invita a rafforzare la sorveglianza su tutto il territorio, coinvolgendo anche gli istituti zooprofilattici.
Gli esperti avvertono che il vero numero di contagi è probabilmente sottostimato, complice il clima caldo-umido e la diffusione attraverso gli uccelli migratori. Attivo anche il Piano nazionale di prevenzione delle arbovirosi, con disinfestazioni e monitoraggi su animali sentinella come uccelli selvatici e cavalli.