Allarme ragno violino in Italia: ecco dove si nasconde e come riconoscerlo (2 / 2)

 

Il ragno violino, scientificamente noto come Loxosceles rufescens,  un colore marrone-giallastro e al microscopio si nota che spesso,  sul torace , presenta  una macchietta scura simile alla forma di un violino, cosa che gli conferisce il suo soprannome. Parliamo di un animaletto piccolissimo,   dato che i maschi sono grandi dai  7 ai  9 mm, mentre le femmine sono generalmente più grandi dei maschi.

Molto importante per distinguerlo è la presenza di  tre paia di occhi (una centrale e due laterali),  a differenza della maggior parte degli altri ragni in cui gli occhi sono otto.  Noi tutti lo conosciamo anche con il nome di  aracnide eremita,  ma dove si trova in Italia? In genere questo esserino che sta seminando il panico e molta preoccupazione nella nostra penisola in questa estate, preferisce piccoli spazi come scarpe o battiscopa.

In inverno si nasconde  nelle case  mentre con l’arrivo del caldo sceglie l’esterno e può trovarsi facilmente in parchi e giardini. Il morso, che stacca solo quando viene infastidito o involontariamente calpestato,   in genere è asintomatico per diverse ore sino a quando, nella zona interessata, compare   rossore con prurito e sensazione di formicolio. Dopo 2-3 giorni, la ferita può infettarsi e ulcerarsi, comportando un peggioramento della situazione, con la proliferazione di  batteri anaerobi.  Chi  è stato morso può accusare    febbre e rash cutaneo,   e le conseguenze possono essere molto preoccupanti, in quanto possono verificarsi  danni ai muscoli, lesioni renali  ed emorragie.

Nella peggiore delle ipotesi, il paziente può essere trasferito in  camera iperbarica. Ovviamente,  occorre capire come comportarsi in caso di morso .In primis, è opportuno lavare la zona con acqua e sapone, recandosi immediatamente al pronto soccorso se subentra un arrosamento con una parte centrale più scura

In caso di necrosi, sebbene raro, il trattamento è supportivo e sintomatico e farmacologico (antibiotici, cortisonici).  Va precisato, per evitare inutili allarmismi, che non è detto che ad ogni morso  corrisponda una iniezione di veleno ma che ciò avviene solo nel 40% dei casi .