Allarme influenza: oltre 100 scuole chiuse a causa di una nuova epidemia (2 / 2)

Con oltre 6mila contagi registrati già al 10 ottobre, le autorità hanno fatto scattare l’allarme influenza. Un numero insolitamente alto per questo periodo dell’anno, motivo per cui è stato confermato che è in corso un’epidemia su vasta scala.

Di solito, infatti, la stagione influenzale in Giappone si manifesta tra fine novembre e inizio dicembre, ma quest’anno il virus ha colpito con largo anticipo, costringendo più di cento scuole a sospendere le lezioni per contenere la diffusione. Secondo i dati diffusi dai media locali, quasi la metà dei 287 ricoverati a settembre sono bambini di età pari o inferiore a 14 anni. Gli esperti ritengono che a causare il picco sia il ceppo H3N2 del virus dell’influenza A, lo stesso che nelle ultime settimane ha provocato focolai significativi in Australia e Nuova Zelanda.

L’aumento dei casi è iniziato circa cinque settimane prima del solito”, ha spiegato il virologo molecolare Vinod Balasubramaniam della Monash University Malaysia, sottolineando che la circolazione del virus è accelerata dopo la stagione invernale nell’emisfero australe. Anche Ian Barr, vicedirettore del Centro Collaborativo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Ricerca sull’Influenza, ha confermato la natura anomala di questa ondata: “Il Giappone ha avuto in passato stagioni influenzali precoci, ma mai con numeri così elevati a ottobre. Si tratta di una vera epidemia anticipata”.

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Secondo Barr, diversi fattori possono aver contribuito al fenomeno: l’aumento dei viaggi internazionali, le variazioni climatiche e la ridotta esposizione al virus durante gli anni della pandemia, che ha indebolito l’immunità generale, soprattutto tra anziani e bambini. La situazione non riguarda solo il Giappone.

Anche in Malesia sono stati segnalati circa 6.000 casi tra studenti e alcune scuole hanno dovuto chiudere temporaneamente. Australia e Nuova Zelanda, nel frattempo, hanno registrato un incremento simile, dominato dallo stesso ceppo virale. Gli esperti dell’Oms raccomandano di mantenere alta la sorveglianza e di intensificare le campagne vaccinali.