Alla festa di compleanno della bambina non si presenta nessuno: "Umiliante" (2 / 2)

Hanno bisogno di elaborare, i genitori della piccola Emma, nome di fantasia,  scelto per raccontare la triste storia di questa bimba di soli 5 anni. Devono ancora metabolizzare quello che la loro figlioletta ha subito in un giorno che per lei sarebbe dovuto essere di felicità, di gioia, legato allo spegnimento delle candeline peri l suo compleanno.

In una toccante intervista rilasciata a La Nazione, il padre della piccola Emma, ha dichiarato: ” E’ giusto interrogarsi in maniera profonda, non giudico nessuno, non è una questione che riguarda i singoli ma una comunità. Preferisco limitarmi a questo e al momento aver cura dei miei cari”.

L’uomo, come riportato da Today. it, ha aggiunto: “Non voglio che diventi la storia del momento, o almeno che non ci si limiti ad osservarlo come il fatto fine a se stesso, ’la storiella’, perché l’evento è più profondo del danno provocato ad una famiglia e ad una bambina. Ha a che fare con un comportamento di comunità che ha qualcosa di più radicato. Non ha a che fare con un fatto personale, è il gesto di una comunità. Non riesco ad avercela con le persone, non c’entra nulla con il comportamento del singolo”.

L’invito al quinto compleanno di Emma è stato fatto a 35 bambini ma nessuno di loro si è presentato all’evento, organizzato a Camucia. Da qui, il duro sfogo della madre della bimba, rilasciato a mezzo social, che ha per prima raccontato l’accaduto, con la speranza che la società diventi più sensibile ed empatica, affinché ciò che la sua Emma ha subito, non possa verificarsi altre volte, con altri bimbi. La donna aveva messo nero su bianco queste parole: “Non auguro a nessuno di ritrovarsi in una simile situazione, è vergognoso ed umiliante”, cui è seguita una pioggia di commenti di massima vicinanza alla sua famiglia. Tra i tanti commenti di supporto, quello dell’amministrazione del comune di Castiglione del Lago, dove Emma vive con i suoi genitori.

Il vicesindaco ha aggiunto: “Siamo vicini alla bambina e alla sua famiglia. I bambini devono vivere la comunità e la comunità deve sostenerli sin dalla loro nascita. Un episodio simile non ci lascia indifferenti e metteremo in atto tutte le azioni possibili affinché non si ripeta. Nel nostro percorso amministrativo abbiamo lavorato su molte iniziative che sosteniamo con forza e convinzione, come il Centro di aggregazione giovanile dove le bambine e i bambini apprendono da subito che “il più grande aiuta il più piccolo”, gli incontri mensili del gruppo di genitori e bambini Nati per leggere”. Le famiglie non devono essere lasciate sole e in questo, la scuola e l’associazionismo giovanile hanno un grosso ruolo.  Una storia, quella di Emma, che è un chiaro invito alla riflessione, non credete?