Dai primi risultati emersi a conclusione dell’esame autoptico sul corpo della povera Martina Carbonaro, è venuto fuori che è stata raggiunta, dal primo colpo, inferto alla nuca, quando si era girata di spalle per evitare un abbraccio. Questo colpo, davvero fortissimo, sferrato da Alessio Tucci con una pietra, non è stato quello che ha posto fine alla sua esistenza.
Martina Carbonaro si è accasciata sulle gambe, in ginocchio, una mano sulla testa ferita e l’altra a cercare sostegno su una colonna, quando è stata raggiunta da altri due colpi e da allora è iniziata la sua agonia.
I primi risultati dell’autopsia sono agghiaccianti, e i consulenti incaricati dell’esame medico-legale hanno un mese di tempo per ricostruire tutto ciò che è successo alla ragazzina. Oggi intanto, è il giorno dei funerali, celebrati alle 15 nella basilica di Sant’Antonio ad Afragola.
Dopo i che Tucci, venerdì, è stato interrogato, gli inquirenti si sono potuti fare un’idea molto più precisa di cosa la 14enne ha subito. Martina, dopo il primo colpo, è crollata in ginocchio, venendo raggiunta da altri due colpi in pieno volto, e questo peggiora la posizione processuale di Tucci, che potrebbe essere accusato di delitto volontario aggravato dalla crudeltà.
Al giudice Alessio ha dichiarato: “Mi vergogno, non ero in me. L’ho colpita quando era di spalle, lei si è accasciata verso il muro. Altri due colpi. Ed è rovinata a terra. A questo punto ho cominciato a urlare il suo nome. La chiamavo: ‘Martina, Martina’, ho cercato di sollevarla, ma era ormai morta”. Se è vero o meno lo sapremo solo quando tutti i risultati autoptici ci offriranno un quadro completo.