Alessia Pifferi, lo chiede tutti i santi giorni (2 / 2)

Condannata all’ergastolo per aver causato il decesso della sua figlia di due anni, Diana, la 38enne è reclusa da ormai due anni. Di recente, è stata trasferita dal penitenziario di San Vittore alla struttura penitenziaria di Vigevano, dove vive in totale isolamento. L’avvocato della donna, Alessia Pontenani, ha descritto le sue difficoltà, evidenziando che Pifferi ha perso peso e sembra gravemente provata.

Intervenuta ai microfoni di ‘Mattino Cinque, la Ponteianni ha sottolineato le difficoltà sia fisiche che psicologiche della sua assistita: “Sta male, come stava male a San Vittore. Anche perché adesso a Vigevano è sempre in isolamento, in cella. Prima era con un’altra signora in camera che l’aiutava, ora è di nuovo sola”.

Pifferi trascorrerebbe le sue giornate in solitudine e si limiterebbe a frequentare le messe e a confessarsi. Inoltre, eviterebbe anche di socializzare con gli altri detenuti per timore di minacce. Il suo avvocato ha sottolineato che, a causa della distanza tra Milano e Vigevano, le visite sono diventate più rare e complicate.

“Quindi immaginate una persona che è stata sola tutta la vita che di nuovo si trova 24 ore su 24 davanti allo schermo televisivo -ha aggiunto la Ponteianni- Mi ha detto che guarda solo determinati canali, non tutti, non segue le notizie di cronaca perché teme che si parli di lei. Non parla con nessuno, se non con gli agenti e con il cappellano. L’unica cosa che fa è andare a messa e confessarsi…”.

Inoltre, la 38enne avrebbe chiesto informazioni sulla tomba della bambina, mostrando un interesse per le condizioni del luogo di sepoltura. La situazione di Pifferi continua a suscitare attenzione e preoccupazione, con il suo stato di salute e il suo isolamento che riflettono le pesanti conseguenze della condanna e delle sue circostanze attuali.