Alessia Pifferi, la vicina di cella rompe il silenzio: “Cosa fa in carcere..” (2 / 2)

Come vi dicevo, la Pifferi, che finora non ha mostrato alcun pentimento, si trova nel carcere di San Vittore. A parlare ora, è la sua vicina di cella, la 20enne Sara Ben Salha , che è ai domiciliari da mercoledì 3 agosto  dopo essere finita in manette, assieme ad altri 8 coetanei, nell’ambito dell’indagine sul collettivo del trapper lecchese Simba La Rue, anche lui finito in carcere.

Il ruolo della  giovane sarebbe stato quello di aver fatto da esca, attirando, con la scusa di un appuntamento galante,  Akrem Ben Haj Aouina, amico di Touché, poi accoltellato.

La 20enne, che è rimasta in cella pochi giorni, ha avuto modo di conoscere Alessia Pifferi e di parlarci.  Nel descriverla, viene fuori un’immagine diversa da quella di madre assassina, il nome con cui finora l’abbiamo definita per quanto commesso.

Queste le parole della ragazza, riferendosi alla 37enne: “Si è aperta molto con me, non nega assolutamente le sue colpe, soffre molto. L’ho sentita piangere tutto il giorno, sdraiata in silenzio a guardare il soffitto. Non è un mostro ed è sola al mondo, la famiglia le ha voltato le spalle, il compagno è sparito, le altre detenute la odiano”.

Una voce decisamente fuori dal coro, quella di Sara che, dopo la sua breve parentesi tra le mura carcerarie, ha ripreso a guardare avanti, sognando di diventare magistrato, essendo iscritta a giurisprudenza. “Non so quanto sarà possibile realizzare questo sogno, ma io ci proverò”, ha concluso la 20enne.