Alessia Pifferi, la mamma rompe il silenzio: le sue parole (2 / 2)

In tanti si saranno, forse, domandati, cosa pensa Maria di sua figlia che è, a tutti gli effetti, un’assassina. Pare che la donna, sul suo profilo Facebook, che è chiuso, avrebbe scritto: “Mia figlia è un mostro” mentre coloro che si sono trovati a leggere quel post, quindi amici e parenti, le porgevano le condoglianze e profondi messaggi di cordoglio per la perdita della nipotina, uccisa da chi l’ha concepita.

Dallo scorso mercoledì, da quando la notizia della nipotina morta di stenti, da sola in casa, si è diffusa sui principali media e ha fatto il giro del web, la donna si è chiusa nel silenzio, non ha voluto parlare con nessuno fino a sabato sera, quando il vicinato, chi abita nello stesso quartiere in cui si è consumata la tragedia, ha dedicato una fiaccolata improvvisata per Diana.

A quel punto la nonna della bambina si è affacciata per pochi minuti alla finestra dell’abitazione in cui la piccola è morta, confinante con quello di Franco, ex marito della Pifferi. Domenica mattina, invece, è scesa in cortile, sistemando i pelouche, i fiori, i palloncini, i tantissimi bigliettini che la gente, straziata da questa notizia che ha sconvolto l’Italia intera, continua a lasciare sul cancello di ingresso.

L’importanza dei racconti di Maria è tantissima perché la nonna ha vissuto con Alessia e con Diana proprio nei primi mesi di vita della bimba. La nonna era con la piccola quando, per una febbre molto alta, l’ha dovuta portare in ospedale. E in tutto questo la Pifferi dov’era? A Montecarlo con il suo nuovo compagno 58enne di Leffe. Una vacanza interrotta perché Maria le aveva intimato di ritornare a casa perché sua figlia non stava bene. Dopo che la nonna è partita per Crotone, la Pifferi si è sentita libera di poter fare quel che credeva, senza alcun controllo.

Così ha iniziato a lasciare spesso da sola la bimba, prima per poche ore, poi per giorni interni, sempre nel lettino da campeggio (quello in cui Diana è morta), con accanto il biberon e l’acqua. Infondo, quando gli investigatori le hanno chiesto se, secondo lei, un biberon sarebbe bastato a sfamare la figlioletta, la Pifferi, senza nemmeno una lacrima, ha freddamente riposto che un digiuno prolungato avrebbe portato, oltre alla disidratazione, alla morte. Una donna perfettamente cosciente che avrebbe trovato sua figlia priva di vita, non credete?