La piccola Diana è un meraviglioso angelo ma la vita è stata davvero crudele con lei. Non le ha risparmiato proprio nessuna sofferenza in soli 16 mesi d’esistenza.
Un’analisi molto profonda, quella che stanno effettuando gli inquirenti, in queste ore, perché attorno al decesso della bambina ruotano troppi dubbi, troppi punti interrogativi, troppe bugie…quelle dette dalla Pifferi che avrebbe mentito un po’ a tutti e che, per dover di cronaca, ricordo che ritiene di essere stata una buona madre.
Da un lato è fondamentale il racconto della madre killer, dall’altro quello dei conoscenti e chi, meglio della madre Maria poteva conoscerla? In questi giorni, la nonna della piccola si è lasciata andare a delle confessioni, rese ai poliziotti, davvero sconvolgenti.
Maria ha raccontato che, sin dai primi mesi, era a conoscenza della gravidanza della figlia. La sua è una versione diametralmente opposta a quella della 37enne che ha sempre detto agli agenti di aver scoperto di essere incinta solo quando, nel bagno della casa del suo nuovo compagno, a Leffe, ha dato alla luce Diana. A quel punto, stano alla sua versione, lo avrebbe chiamato, mentre lui stava lavorando al piano terra, per comunicargli l’avvenuto parto.
La loro relazione si è interrotta, forse per via della gravidanza tenuta nascosta e la Pifferi aveva lasciato la casa di Leffe per trasferirsi nuovamente in via Parea, a Milano, dove c’era la madre Maria, abitando vicino al suo ex marito.