Alessandro Preziosi, la notizia è arrivata all’improvviso: il dramma sul set (2 / 2)

Laureato in giurisprudenza, i suoi genitori ce lo vedevano perfettamente nella carriera di giurista ma Alessandro, decidendo di seguire la sua strada, il sogno della recitazione, quello che ha sempre avuto. Così , contrariamente ai genitori, ha deciso di lasciare Napoli, studiando al Teatro all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Oltre al teatro, la tv. Come in molti ricorderanno, è stato uno dei volti della soap opera Vivere. Ma è nel 2022 che avviene la svolta, venendo scelto per vestire i panni di Fabrizio Ristori in Elisa di Rivombrosa. Parliamo di una fiction che, nonostante lo scorrere del tempo, resta tra le più seguite della storia. Eppure, quella soap che lo consacrò, gli fece vivere un brutto dramma sul set.

Occhi azzurro cielo sguardo tenebroso, fisico statuario, il bell’artista napoletano non è stato immune da una malattia che lo ha colpito proprio ai tempi in cui girava le puntate di Elisa di Rivombrosa. Gli si manifestarono i primi sintomicome mal di testa e debolezza, eppure continuò ugualmente il suo lavoro, non lasciando gli impegni professionalmente presi. Solo dopo aver effettuato i dovuti accertamenti venne fuori che aveva contratto la brucellosi.

Lo stesso Preziosi, in una dichiarazione fatta tempo addietro, disse: “Forse avevo mangiato del cibo contaminato dal batterio che provoca la malattia”, probabilmente una mozzarella fresca. Si tratta, ovviamente, di un brutto episodio ormai lontano nel tempo, quindi acqua passata anche se il ricordo di quei giorni resta.

Ma cos’è la brucellosi? Basta fare una semplice ricerca sul web per capire che gli uomini possono contrarre la malattia, entrando in contatto con animali o prodotti di origine animale contaminati. Quindi generalmente sono tre le vie da cui passa l’infezione: attraverso cibi o bevande contaminati, per inalazione, oppure tramite piccole ferite sulla pelle. Di queste però sicuramente la prima è la via più comune, infatti il batterio della brucellosi è presente anche nel latte degli animali contagiati, e se questo non viene pastorizzato l’infezione passa agli esseri umani.

La seconda via di contagio, quella per inalazione, riguarda soprattutto le persone che svolgono determinate occupazioni, in particolare quelle che lavorano in laboratori dove vengono coltivati questi batteri. Invece il contagio attraverso piccole ferite della pelle può essere un problema per le coloro che lavorano nei mattatoi o nelle cliniche veterinarie. Anche i cacciatori corrono il rischio di infezione dalle prede attraverso piccole ferite superficiali Ad ogni modo, è acqua passata.