"Alessandro Impagnatiello fuori dal carcere". La notizia da brividi (2 / 2)

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Sembra ormai certo che Impagnatiello abbia agito da solo e che non ci sia stato alcun complice ad aiutarlo. Alessandro si trova recluso ormai da diversi giorni nella casa circondariale di Milano San Vittore.

Ha manifestato la volontà di volersi togliere la vita in segno di perdono per quanto fatto a Giulia, che aveva scoperto la sua vita parallela con un’altra ragazza, completamente estranea alla vicenda e che si era incontrato anche con Giulia il 27 maggio scorso in modo da potersi chiarire. Ed è stata proprio quest’altra ragazza, una 23enne italo-inglese, a mostrare i primi sospetti nei confronti di Alessandro.

Con lei la famiglia di Giulia, che non ha mai creduto ad un allontanamento volontario (inscenato da Alessandro stesso). I famigliari di Giulia sono distrutti dal dolore e attendono i risultati che usciranno dall’autopsia sul corpo della loro figlia, esame che si terrà nella giornata del 9 giugno.

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La mamma di Alessandro, la signora Sabrina Paulis, ha definito suo figlio un “mostro” e ha riferito di non volerlo vedere per il momento. Lo ha detto in diretta televisiva. Sono state parole molto forti che hanno commosso tutta Italia.

E sul caso continuano ad arrivare sempre notizie, tra le quali una sorta di profezia che riguarderebbe proprio Alessandro Impagnatiello. Per alcune persone Alessandro dietro le sbarre non ci resterà a lungo. In particolare per Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, che si è espresso in questa maniera sulla vicenda.

Per lui Alessandro è una di quelle persone accusate di un fatto orrendo che però tra una decina di anni potrebbero lasciare la casa circondariale per buona condotta e magari rifarsi una vita. “E, se sarà ancora famoso, scriverà sul Foglio o sul Riformista o sull’Unità. Perciò fanno tutti a gara nel condannarlo a parole: perché sanno che presto la farà franca nei fatti” – queste le parole di Travaglio. Che poi aggiuge. “La verità che nessuno osa confessare è che si cerca di colmare con paroloni e riforme-spot l’abisso fra le pene previste dal Codice, quelle inflitte nelle sentenze di condanna e quelle scontate in casa circondariale (al netto di attenuanti, indulti, scappatoie, cavilli, benefici penitenziari, liberazioni anticipate, misure alternative, sconti per buona condotta e ‘giustizia riparativa’)”.