Alessandro Cattelan, nonostante la sua freschezza, è un conduttore che di anni di esperienza ne ha eccome, con un passato da calciatore (anche in Champions League). Per chi non lo sapesse, ha giocato come difensore centrale in divisioni dilettantistiche e, nel 2018, è stato tesserato dal club sammarinese La Fiorita, con il quale ha disputato un preliminare di Champions League.
Di lui abbiamo imparato a conoscere tante cose, come la passione per i tatuaggi, con diverse opere d’arte sul suo corpo, tra cui raffigurazioni di Gesù Cristo ed Elvis Presley.
Eppure, al di là di questo, c’è tutto un mondo, molto più profondo, che ruota attorno ad Alessandro e di cui lui stesso ha deciso di parlare apertamente, lasciandosi andare a delle confessioni forti, toccanti, commoventi, dalle quali si evince tutta la sua sensibilità e bontà d’animo.
Il conduttore di Sanremo Giovani, nel corso di una lunga intervista al PoretCast, il podcast di Giacomo Poretti, ha parlato della sua passione per i cimiteri e del suo rapporto con l’aldilà, dicendo: “Mi piace passeggiarci, la tranquillità e il silenzio che trovi lì” per poi aggiungere: “Ci andavo sempre con mia nonna a trovare mia nonna. Andavamo a portare i fiori sulla tomba di mio nonno, lei poi sistemava la tomba e la puliva”. Dichiarazioni che non capita certo di sentire tutti i giorni, queste, ma che tengono vivo, in Cattelan, il legame profondo col passato.
Poco dopo si è addentrato nel racconto di un episodio macabro, aggiungendo: “Io giravo per il cimitero e avevo trovato la tomba di questa bambina. Avevo 8-9 anni, lei purtroppo è morta molto giovane quando aveva 12-13 anni. Non la conoscevo, ma c’era la sua foto e si era creato un legame lì per lì. Mi ero anche un po’ innamorato e passavo sempre a salutarla”.