La storia della piccola Agnese Chinellato ci ha colpiti e turbati nel profondo. Sono stati i colleghi di papà Sirio, in pausa pranzo, a notare la presenza della piccola nella vettura ferma nel parcheggio e ad allertare i soccorsi ma non c’è stato nulla da fare e, purtroppo, il suo non è un caso isolato, dal momento che la cronaca nera nazionale ci ha riportato diverse storie agghiaccianti simili.
Gli psicologi hanno focalizzato la loro attenzione sulle componenti psicologiche che, in simili casi, intervengono, proprio per evitare di emettere considerazioni precipitose e fuorvianti, additando i genitori che dimenticano i figli in auto, come poco attenti. In queste ore così strazianti per gli italiani, e in particolar modo per i famigliari della piccola Agnese, gli psicologi sono intervenuti per evidenziare quanto, alla base del fenomeno, possa esserci lo stress, amplificato col caldo rovente che sta flagellando la penisola.
Su ilgazzettino.it, sono riportate le parole di David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi che noi riprendiamo fedelmente da tale sito di riferimento: “I meccanismi più frequenti legati a questi episodi, al di là di situazioni specifiche e particolari, sono legati proprio allo stress: può intaccare le nostre normali capacità comportamentali e cognitive, compresa la memoria e amplifica gli automatismi nelle azioni e nel pensiero”. L’esperto, nell’articolo de ilgazzettino.it, spiega ai lettori come è possibile che tutto si verifichi in automatico, aggiungendo: “si crea una situazione simile a quando guidiamo l’auto con il pensiero concentrato su altro. La pressione delle situazioni, la stanchezza psicologica e fisica, ma anche il caldo possono creare queste condizioni di stress”.
E’ inevitabile che chi commette questa dimenticanza, faccia fatica a prendere contatto con la realtà di ciò che è accaduto e di come è accaduto, tenendo ad autocolpevolizzarsi, ragion per cui è essenziale, sottolinea l’esperto, che abbia al più presto una corretta assistenza psicologica. Il presidente Lazzari ha precisato che chi commette una simile dimenticanza, come è successo nel caso di Agnese, va incontro ad un meccanismo dissociativo, in cui la mente si distacca dalla realtà e dimentica qualcosa.
Diversi sono i fattori che possono determinare eventi così raggelanti tra cui lo stress dei genitori, amplificato dal caldo, il doversi impegnare in più attività. Gli psicologi hanno evidenziato che la dimenticanza potrebbe manifestarsi in un genitore che non è abituato a gestire i figli . Prevenire si può, utilizzando sempre l’allarme del seggiolino che però, da solo, seppur importantissimo, non basta, in quanto, secondo l’esperto, occorre aumentare il senso di responsabilità, sebbene il fenomeno dissociativo possa comunque prendere il sopravvento lo stesso.