In Kazakistan, un aereo passeggeri partito da Baku, in Azerbaigian, e diretto a Grozny, in Cecenia, è precipitato nei pressi della città di Aktau, sulle rive del mar Caspio, per poi incendiarsi. Sul velivolo, al momento dell’accaduto, viaggiavano 67 persone, per l’esattezza 62 passeggeri e cinque membri dell’equipaggio e almeno sei persone sarebbero sopravvissute.
Per le altre, nulla da fare. L’ Embraer 190 della Azerbajan Airlines, improvvisamente, è stato avvolto dalle fiamme e i soccorritori si sono subito attivati per spegnerle. Ovviamente, dato il pesantissimo bilancio, gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire la causa dell’accaduto.
Pare che essa sia stata una collisione con uno stormo di uccelli, ma il Ministero dei trasporti del Kazakistan ha assicurato che sull’accaduto verrà avviata un’indagine, per far luce sulla dinamica dei fatti e ai fini dell’attribuzione di eventuali responsabilità.
I video amatoriali, che hanno preso a circolare sui social, mostrano quanto il pilota avesse seri problemi di manovra. Il velivolo ha perso quota, sino a schiantarsi e ad incendiarsi, nei pressi della pista dello scalo di Aktau. Già prima che tutto questo avvenisse, l’equipaggio aveva segnalato dei problemi.
Difatti, aveva subito prima un dirottamento a Makhachkala e poi ad Aktau, chiedendo un atterraggio di emergenza. I piloti non sono riusciti a controllare la discesa, e l’areo, schiantatosi di muso, è stato avvolto dalle fiamme. Un bilancio pesantissimo, quello che ne è derivato, un bilancio che mai avremmo voluto comunicare. Interminabili i messaggi di cordoglio, provenienti da ogni angolo del globo, in questo giorno di festa. Non ci sono parole, solo tanta amarezza che prende il sopravvento, in questi casi. Del resto, non è la prima volta che la cronaca internazionale ci restituisce simili accadimenti.