Aereo con 239 persone a bordo sparisce nel nulla (2 / 2)

Chi segue la cronaca ricorderà sicuramente quanto accaduto al volo MH370 della Malaysian Airlines il quale scomparve misteriosamente dai radar nell’Oceano Pacifico. Da allora sono passati oltre dieci anni ma dell’aereo e dei suoi 239 passeggeri non si è saputo più nulla.

Non servite a niente le ricerche mandate avanti nel corso del tempo. L’aereo secondo chi ha indagato sul fatto potrebbe essere caduto in mare ma ad una profondità tale da essere quasi irraggiungibile . Eppure oggi ci sono nuove speranze.

Infatti di recente sarebbe stato captato un segnale idrofono proveniente dalle profondità marine. Secondo gli investigatori un aereo di quelle dimensioni, un Boeing 777, potrebbe aver lasciato una traccia sonora durante l’impatto.

Infatti due microfoni installati rispettivamente a Capo Leeuwin, nell’Australia occidentale e il Diego Garcia, avrebbero captato un segnale di circa sei secondi che potrebbe fornire ulteriori informazioni sull’aereo caduto. Queste stazioni idroacustiche sono installate in mare per la messa al bando dei test nucleari.

“Data la sensibilità degli idrofoni, è altamente improbabile che un grande aereo che impatta sulla superficie dell’oceano non lasci una traccia di pressione rilevabile, in particolare sugli idrofoni nelle vicinanze” – così spiegano i ricercatori che comunque ravvisano di poter essere vicini alla soluzione dell’enigma. Su questo segnale sono ancora in corso delle verifiche e saranno posti dei confronti utilizzando delle piccole deflagrazioni a livelli simili di quelli utilizzati dal Boeing in fase di caduta.

Se i risultati saranno positivi si procederà con eventuali verifiche. “D’altro canto, se si scoprisse che i segnali non sono correlati, ciò indicherebbe la necessità per le autorità di rivalutare l’intervallo di tempo o il luogo stabilito e utilizzato per le ricerche ufficiali dell’aereo fino ad oggi” – così termina la nota dei ricercatori coordinati da Usama Kadri.