Si fa fatica a credere che Tonino Zorzi abbia lasciato la dimensione terrena, dopo una vita spesa in nome della passione per la pallacanestro eppure non c’è nessuno in grado di fermare il corso degli eventi e il decesso di quello che tutti conoscevano come “il Paron”, uno degli allenatori più amati nel mondo della pallacanestro italiana, ha fatto molto rumore.
Zorzi è venuto a mancare a 88 anni. Da giocatore aveva giocato soltanto con la Pallacanestro Varese, dal 1954 al 1962, vincendo lo scudetto nella stagione 1960-61 ma il commosso ricordo della società lombarda è stato un colpo al cuore per tutti coloro che hanno avuto modo di apprezzarne pregi e virtù , dal momento che è stato eletto come miglior giocatore della storia varesina.
Zorzi, a dovere di cronaca, conta 22 presenze in Nazionale, con gli Europei del 1953 e del 1965. Una carriera che lui stesso, a soli 27 anni , ha deciso di lasciare come giocatore, in modo da vestire i panni di allenatore e i risultati non sono tardati ad arrivare, portando a casa una Coppa delle Coppe vinta con la Partenope Napoli nel 1970 e portando a segno 5 promozioni dalla serie A2 alla serie A1: tre con la Reyer Venezia Mestre, una a testa con Viola Reggio Calabria , e Pallacanestro Pavia.
Zorzi viene considerato come il padre putativo di famosissimi tecnici del basket moderno come Frank Vitucci, Attilio Caja, Roberto di Lorenzo e Gaetano Gebbia . Un grande professionista che ha viaggiato in lungo e in largo per la nostra Italia, guadagnandosi stima, rispetto, titoli. Ad oggi, le sue 1.073 panchine in campionato rimangono un record difficile da eguagliare per chiunque altro.
Il Paron ci ha lasciati, dopo una lunga malattia e già pochi minuti dopo l’annuncio del suo decesso, sono iniziati ad arrivare i messaggi di cordoglio. Di tempo ne è passato un bel pò da agosto ma nessuno può dimenticare quanto grande Zorzi sia stato e la sua eredità.