La notizia della sua scomparsa ha colpito molti, dai fan più affezionati agli addetti ai lavori. L’attore romano, classe 1950, si è spento a Roma dopo alcune settimane di ricovero per una broncopolmonite recidiva. Aveva 75 anni e, come raccontato dalla sua ex moglie Stefania Corona, le sue condizioni si erano aggravate nel giro di pochi giorni.
La carriera di Vitali è iniziata in modo quasi casuale, ma con un mentore d’eccezione. Federico Fellini lo notò durante un provino e lo volle con sé in Satyricon nel 1969. Fu l’inizio di una collaborazione che lo vide apparire anche ne I clowns, Roma e Amarcord, pellicole in cui il suo volto espressivo trovava spazio in ruoli minori ma significativi.
Fu proprio in quegli anni che il cinema italiano, attraversando una fase di sperimentazione e commistione tra generi, diede spazio a nuove forme di comicità. La svolta, però, arrivò con la commedia sexy all’italiana. Vitali trovò il suo spazio grazie a Luciano Martino e alla Dania Film, recitando accanto a icone del genere come Edwige Fenech, Lino Banfi e Renzo Montagnani.
Il personaggio di Pierino divenne presto il suo alter ego cinematografico: dissacrante, irriverente, ma anche genuino e profondamente popolare. Film come Pierino contro tutti e Pierino colpisce ancora sbancarono il botteghino e lo resero una presenza fissa nei cinema e in televisione. Accanto a questo ruolo, però, Vitali interpretò anche personaggi come Gian Burrasca, Giggi il bullo e Paulo Roberto Cotechiño, mantenendo sempre uno stile inconfondibile che mescolava slapstick, parodia e accenti grotteschi.
Con il declino del genere che lo aveva reso celebre, Vitali si allontanò gradualmente dal cinema, tornando alla ribalta in televisione con alcune imitazioni per Striscia la Notizia e partecipando nel 2006 a La fattoria, da cui fu costretto a ritirarsi per motivi di salute. Negli ultimi anni era rimasto sotto i riflettori per alcune vicende personali, ma sempre legato al suo pubblico con affetto e ironia.