Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), intervistato dall’Ansa, ha dichiarato: «Dopo le festività e con la riapertura delle scuole, l’incremento dei casi è inevitabile. Il picco è atteso tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, con un totale stimato di almeno 10 milioni di persone colpite entro fine stagione influenzale».
Andreoni ha ribadito l’importanza della vaccinazione ,con già sette milioni di italiani a letto per l’influnza che andrà a colpire soprattuto Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. Ma quali sono i sintomi dell’influenza 2025? Essendo questa la domanda più gettonata sul web, è opportuno fare chiarezza.
La sintomatologia varia, in quanto si passa da quadri più lievi a quelli più gravi. Le vie respiratorie sono sempre interessate , con tosse, starnuti, mal di gola, lacrimazione, e non mancano manifestazioni che colpiscono tuttto l’organismo, come brividi, febbre, cefalea, dolori muscolari diffusi, senso di spossatezza e di malessere generale.
L’influenza di quest’anno comporta febbre elevata ad esordio brusco , compresa tra 38-40°C, che dura almeno 3-4 giorni); debolezza fisica, dolori osteo-articolari, tosse secca, quindi non catarrale, mal di gola , ,male al petto durante la respirazione.
Giusto per non farci mancare nulla possono comparire altri sintomi, sebbene meno frequenti, come congiuntivite, fotofobia (fastidio per la luce) e sintomi gastrointestinali, tra cui riduzione dell’appetito, nausea, vomito, diarrea e crampi addominali. Dal momento che il picco sta per arrivare, il buon senso, l’adozione di comportamenti volti a limitare i contagi, e la vaccinazione si rivelano preziosi per ridurre il numero di allettati. L’influenza 2025 è davvero una grossa gatta da pelare, con un quadro sintomatologico variegato, come avete avuto modo di constatare.