Il ritorno anticipato dell’influenza stagionale era ormai nell’aria da diverse settimane. Come noto, questo tipo di influenza nasce nell’emisfero australe, per poi caratterizzare tutti i mesi autunnali e invernali.
Il primo caso registrato è quello di un bambino di 4 anni, che è risultato positivo al virus dell’influenza di tipo A e che ha accusato i seguenti sintomi: febbre, bronchite asmatica e inappetenza.
L’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, si è espresso così su questo tipo di virus: “Sarà molto probabilmente come quella dello scorso anno, avrà le stesse caratteristiche. Dovrebbe essere, dunque, una normale influenza stagionale, seppure con i virus le certezze non ci sono mai”.
Secondo il collega Matteo Bassetti, volto noto della virologia durante questi ultimi anni di pandemia, il consiglio è sempre uno solo, cioè quello di vaccinarsi: “Il fatto che l’influenza sia già arrivata a settembre- commenta il direttore della Clinica di malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova- fa pensare ad una stagione influenzale, come già quella del 2022, che tenderà a dare picchi già a novembre-dicembre. E questa mi pare una buona ragione per vaccinarsi già nel mese di ottobre”.
Inoltre le autorità sanitarie consigliano di abbinare anche quella contro il Covid-19 con i vaccini a mRNA aggiornati contro il ceppo Xbb 1.5. Tornando al tema dei sintomi, il professor Fabrizio Pregliasco, Direttore sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio, ha chiarito che avremo a che fare con“febbre oltre i 38 gradi, almeno un sintomo generale tipo dolori muscolari e articolari e almeno un sintomo respiratorio, come la tosse perduranti per più di 5 giorni”.