Dalle prime risultanze dell’indagine, sembra che quanto accaduto non fosse un episodio isolato. Secondo numerose testimonianze raccolte in paese, quella che ora appare come una vera e propria “pratica” era già stata notata più volte da residenti e passanti.
Le donne coinvolte sarebbero state viste più di una volta, in diverse fasce orarie, mentre si intrattenevano in atteggiamenti ritenuti sconvenienti all’interno di una zona isolata alla periferia del comune. Il tutto si sarebbe svolto in una radura poco frequentata, lontana da occhi indiscreti, ma comunque non del tutto immune da sguardi occasionali.
La situazione ha insospettito alcuni abitanti del posto, che già da tempo avevano notato strani movimenti e atteggiamenti fuori luogo nella zona in questione. Dopo settimane di mormorii e sospetti, finalmente qualcuno ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai carabinieri.
La segnalazione ha dato il via a un controllo mirato, che ha portato all’intervento delle forze dell’ordine. Le donne sono state fermate sul posto e condotte in caserma per accertamenti, nel tentativo di comprendere meglio il contesto e le motivazioni di quanto accaduto. Ma il caso ha assunto contorni ancor più gravi quando, durante l’intervento dei militari, è stato notato un uomo nascosto dietro un cespuglio.
L’uomo stava riprendendo la scena con il cellulare, apparentemente senza che le donne ne fossero a conoscenza. Anche lui è stato immediatamente fermato e condotto in caserma, dove si stanno svolgendo accertamenti per capire il suo ruolo nella vicenda e se fosse un semplice “spettatore” o parte attiva dell’organizzazione. Secondo le prime indiscrezioni trapelate da ambienti investigativi, il materiale trovato sul telefono dell’uomo conterrebbe diversi video che potrebbero documentare episodi precedenti.