23 anni, 23 lunghi anni quelli intercorsi del delitto del piccolo Samuele. Annamaria Franzoni è ora una donna libera, sebbene la sua vicenda continui a dividere l’opinione pubblica e sebbene la villetta di Montroz continui ad essere bollata come quella degli orrori per quanto si è consumato al suo interno.
La Franzoni è stata arrestata nel 2008 e, inizialmente, la sua pena era di 30 anni di reclusione, ridotta poi a 16 e infine arrivata a 10 anni grazie all’indulto e alla buona condotta . Nel 2014, dopo una perizia psichiatrica e altri sei anni di reclusione, la donna è stata scarcerata ed affidata ai domiciliari.
Annamaria, dal settembre 2018, invece, è una donna libera, che ha pagato il suo debito con la giustizia. La vediamo qui, fare la spesa, con le buste tra le mani, assieme al figlio Davide, il più piccolo. Qui in basso, invece, vediamo Gioele, il maggiore, un bel ragazzo di 19 anni , nato a Bologna, di cui non abbiamo moltissime informazioni, in quanto i genitori preservano al massimo la sua privacy.
Vive assieme ai genitori, Annamaria Franzoni e Stefano Lorenzi, e a suo fratello Davide, a Monteacuto Vallese, dove hanno comprato un agriturismo, di cui si occupano tutti insieme. La villetta di Cogne, quella in cui si consumò il delitto, sebbene la Franzoni si sia sempre dichiarata innocente, fu messa all’asta.
Nonostante il pignoramento della villetta, ribattezzata degli orrori, in cui per anni è andato avanti un turismo del macabro, con un procedimento dichiarato estinto dal tribunale e dopo un accordo con gli avvocati, si è deciso che essa rimanesse nelle mani della famiglia Franzoni -Lorenzi, i cui membri sono stati avvistati, qualche volta, nel giardino. Qui hanno passato anche un Capodanno, sebbene cerchino, in tutti i modi, di condurre un vita normale, lontano dai riflettori. Nessuno, però, può dimenticare quanto accaduto, anche a distanza di 23 anni. Il tempo non cancella e il piccolo Samuele rimarrà per sempre nei nostri cuori.