Troppi smartphone e tablet: il “collo da tablet” diventa una vera e propria epidemia (2 / 3)

Lo conferma anche il presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, Giuseppe Sessa:Le persone con disturbi causati dal tablet ma anche dall’uso eccessivo dello smartphone sono in aumento: questi dispositivi vengono impiegati sempre più a lungo e sono diventati indispensabili per il lavoro e lo svago, così si può parlare di una vera e propria “epidemia”. I giovani pare siano più colpiti, forse per l’utilizzo più intenso e prolungato rispetto alle altre generazioni; sembrano più a rischio anche le donne, a causa di una minore statura e di un minor tono muscolare rispetto agli uomini.”

Il professore Szu-ping Lee, ha spiegato la ragione per la quale le donne sono maggiormente esposte a questa sintomatologia: “Le donne hanno braccia più corte e spalle più strette: questo può portarle ad assumere più facilmente posizioni “estreme” durante l’uso del tablet. E sono proprio queste, a trascorre più ore di fronte allo schermo, a provocare i fastidi.” I ricercatori hanno eseguito un sondaggio su 412 studenti universitari pubblici, personale, docenti e alunni (135 uomini e 275 donne) che sono utilizzatori assidui di tablet touchscreen ed hanno riscontrato che i sintomi più frequentemente riportati sono stati rigidità, dolore o dolori al collo, alla parte superiore della schiena, alle braccia, alle mani o alla testa.

La maggior parte (55 percento) ha riferito di aver sentito un disagio moderato, ma il 10 percento ha dichiarato che i loro sintomi erano gravi e il 15 percento ha dichiarato di aver compromesso il loro sonno. Flettere il collo in avanti per lunghi periodi di tempo può esercitare pressione sulla colonna vertebrale, causando affaticamento e dolore ai muscoli del collo e delle spalle.

I ricercatori hanno scoperto che il gruppo di studenti e professori universitari, riportavano una maggiore prevalenza di dolore al collo e alle spalle rispetto alla popolazione generale, probabilmente attribuita a postura e comportamento sedentario comunemente osservati tra le persone in un ambiente universitario.