Tre modi con cui i neonati cercano di comunicare i propri bisogni senza saper parlare (2 / 2)

2) Attraverso i suoni che emettono. Priscilla Dunstan ha studiato i suoni emessi dai neonati per oltre 20 anni riuscendo ad interpretarne alcuni:
‘Neh’ – “Ho fame!” Questo suono viene prodotto quando il bambino spinge la lingua sul palato.
‘Eh’ – “Sto per fare un ruttino!” Questo suono si forma quando l’aria in eccesso inizia a lasciare l’esofago del bambino e il bambino cerca di rilasciarlo di riflesso dalla bocca.
‘Owh’ – “Sono assonnato o stanco!” Il bambino produce questo “suono di stanchezza” piegando le labbra prima di sbadigliare.

‘Heh’= “Mi sento a disagio!” Spesso mentre emettono questo suono scuotono mani e piedi. Il bimbo cerca di comunicare un fastidio causato da qualcosa che lo tocca.
‘Eairh’ = ‘Mi fa male la pancia!’ Assomiglia a un vero e proprio lamento. E’ facilmente interpretabile. Vuol dire che gli fa male il pancino o che non riesce a liberarlo facendo i bisognini.

3) Attraverso i gesti. La comunicazione non verbale tra neonato e adulto si arricchisce con una serie di gesti che sono stati da tempo interpretati:
Inarcamento delle spalle. I neonati spesso fanno questo movimento in risposta al dolore o alle coliche. Se un bambino inarca la schiena dopo aver mangiato, significa che sono pieni. Se il bambino ha più di 2 mesi, questo movimento può anche indicare stanchezza o cattivo umore.
Ruota la testa per calmarsi. Potrebbero farlo prima di addormentarsi o quando ci sono persone sconosciute o che lo rendono nervoso. 
Stringe i pugni se ha fame. Se riesci a notarlo in tempo, puoi prevenire il pianto causato dalla fame.

-Si afferra le orecchie. Nella maggior parte dei casi, questo movimento vuole semplicemente dire che il bambino sta esplorando il proprio corpo. Ma se accompagnato da un pianto dovresti contattare un medico. Potrebbe avere un’infezione.
-Alza le gambe se ha una colica o ha mal di pancia. Il bambino sta cercando di alleviare il dolore,
-Stringe le braccia quando è spaventato. Un suono forte, una luce intensa o un improvviso risveglio possono prenderlo sprovvista e spaventarlo. Non sempre il bimbo piange, spesso rimane in silenzio In questo caso, il bambino ha bisogno di essere confortato.