Sindrome di Wendy, svuotarsi per aiutare gli altri senza ricevere nulla in cambio (3 / 3)

Difficilmente riconoscono di soffrire di questa sindrome.

La maggior parte delle volte, questa sindrome si trova spesso nel passato familiare di chi ne soffre, colpisce chi ha avuto un’infanzia difficile in cui non si sentiva protetta e quindi in età adulta cerca di compensare alla mancanza di protezione assumendo il ruolo di crocerossina. La sindrome di Wendy colpisce più le donne che gli uomini, questo può essere dovuto a fattori culturali ed educativi.

 

 

Chi soffre di questa sindrome, ovviamente la cosa migliore che può fare è di rivolgersi ad uno psicologo, ma ti riportiamo alcuni consigli fondamentali per costruire un rapporto sano con le persone che ti circondano.

– Stabilire relazioni eque con le persone: ascoltare attivamente i problemi degli altri, ma senza sentirsi obbligati a risolverli.

– Credere più in sé stessi aumentando la propria autostima.

 

– Abituarsi a dire NO.

– Essere consapevoli che ognuno è responsabile della propria vita.

– Non assumersi i doveri e le responsabilità dell’altro.

– Essere consapevoli del fatto che i cambiamenti nelle proprie abitudini sono lenti, non si verificano da un giorno all’altro.

Se conosci qualcuno che soffre della sindrome di Wendy, quello che puoi fare è aiutarlo a credere più in sé stesso e fargli capire che il bisogno costante di soddisfare le esigenze di tutti non lo porta alla felicità.