Secondo la scienza la dimenticanza è sinonimo di intelligenza (2 / 2)

Secondo il suddetto studio, una memoria ‘perfetta’ non è affatto connessa a un alto quoziente intellettivo. Sembra infatti che sia più utile, e perfino più sano, ricordare un po’ di tutto e dimenticare i piccoli dettagli. “E’ importante che il cervello dimentichi alcuni dettagli irrilevanti e invece si concentri sulle cose che poi avranno un impatto sulle decisioni del mondo reale”, ha spiegato Richards in un’intervista alla CNN.

Nel nostro cervello c’è un piccolo meccanismo chiamato ippocampo, dove sono letteralmente ‘conservati’ i nostri ricordi. L’ippocampo ‘lavora’ in modo da sbarazzarsi dei dettagli irrilevanti e di concentrarsi su quello che ‘conta’ davvero. Ciò ci aiuta a fare decisioni intelligenti in una maniera più efficiente. Quando questo meccanismo è in funzione, il nostro cervello ‘sovrascrive’ i vecchi ricordi con altri ricordi nuovi, più importanti.

Un cervello ‘affollato’ da troppe informazioni ‘rischia’ maggiormente di ‘ospitare’ un conflitto quando si tratta di prendere una decisione importante. Insomma può essere ‘indeciso’ perché mette in conto un numero troppo elevato di variabili. Facendo un discorso più attuale: l’uomo modern ‘dimentica’ naturalmente come svolgere determinate mansioni perché sa che la tecnologia corre in suo aiuto.