La prima impressione è diventata una sorta di ossessione, specialmente nella società moderna: la mancanza di tempo e la necessità di ridurre all’osso le tempistiche di selezione, specialmente in ambito lavorativo (ma non solo), hanno fatto sì che per riuscire a stupire ed ad avere buone chance di venire presi in considerazione, si debba riuscire a colpire favorevolmente sin da subito chiunque sia deputato ad esaminarci. Tuttavia non è affatto semplice destreggiarsi in questo mercato dell’apparire, che si tratti di un colloquio per il lavoro della vostra vita o della prima cena insieme ai “suoi genitori”.
Cosa fare dunque per provare a presentarsi sempre al meglio delle proprie possibilità , quantomeno a livello visivo? La prima regola per riuscire a fare una buona prima impressione è prestare attenzione alla propria attitudine. Sin troppo spesso si rischia di venire scartati o giudicati in maniera negativa per via di una pessima giornata, o perché semplicemente in quel frangente eravamo davvero a terra o poco presenti a noi stessi. Curate in maniera particolare i vostri atteggiamenti e le espressioni del viso, poiché nelle prime impressioni il linguaggio non verbale può contare molto più di qualsiasi parola possa uscire dalla vostra bocca (a meno che non siano gaffe davvero straordinarie).
Il passaggio successivo è quello relativo alla prossemica, un altro aspetto di fondamentale importanza per riuscire non solo a risultare simpatici, ma anche – se non soprattutto – a mettere a proprio agio le persone con le quali stiamo interagendo. Inoltre nell’ambito di un colloquio lavorativo, la prossemica che assumerete verrà quasi certamente tenuta in considerazione per la valutazione delle cosiddette “soft skills”, incentrate in prevalenza (ma non esclusivamente) sulle abilità sociali. Un consiglio nel consiglio: quando ad un colloquio vi chiedono di sedervi senza ulteriori indicazioni ma vi sono più sedie a disposizione, scegliete quella di fronte al vostro esaminatore.