Allora ho deciso per un approccio diverso. “Lei ha un lavoro meraviglioso?”. “Cosa???”, mi risponde lui con un tono così carico di odio che quasi mi spaventa. Ma non avevo intenzione di arrendermi. “Ho detto: lei ha un bellissimo lavoro. Io la invidio. Regala gioia alle persone. Tutti amano i gelati, non è vero? E lei ne ha un sacco qui dentro!”. Ho parlato senza pensare, ma questo era quello che mi veniva in mente.
Per qualche secondo c’è stato un silenzio quasi preoccupante, dopodiché il vulcano ha iniziato a pensare e si poteva leggere uno sforzo sovraumano nella sua espressione facciale. “Davvero?” mi ha chiesto infine, e io ho notato un pizzico di interesse nella sua domanda. “Ma certo” mi sono affrettata a rispondere “il suo lavoro è meraviglioso e lei è bravo anche a fare calcoli mentali”. Il vulcano a questo punto mi guarda fisso negli occhi e io sorrido, in cambio.
Dopodiché il vulcano esce dal suo cubicolo e io capisco che era una donna, la signora Coles, arrabbiata perché molti clienti si comportavano male con lei, quasi tutti avevano compagnia, mentre lei aveva una radio e un gatto. “Signora Coles, lei non ci pensa al fatto che regala gioia a tutte queste persone che vengono qui? Basta un sorriso per accontentarli del tutto”. Poi a un certo punto arriva mio figlio con dei fiori per la signora Coles. Lei era confusa ma felice. Poi, finito il gelato, ci siamo salutate e abbiamo continuato per la nostra strada. Una coppia di anziani, poco dopo, era andata a comprare il gelato e dopo aver pagato era andata via con un sorriso a 32 denti.