Questa storia che dimostra che c’è del buono anche dentro le persone ‘negative’ (2 / 3)

Questi episodi mi hanno incuriosita talmente tanto che ho voluto provare questa esperienza sulla mia ‘pelle’. Non avevo nulla da perdere, il gelato non era affatto caro e volevo scoprire di più. “Buon pomeriggio!” ho salutato. Poi ho guardato nella semi oscurità del chiosco e ho visto la sagoma di qualcuno davvero grande. Ma era silenzioso, come un vulcano spento. “Posso avere un gelato alla vaniglia, per favore?”.

Il vulcano si era risvegliato. Poi sbuffa e mi chiede: “Hai preparato i sooooooldi?”. Dopodiché si alza, viene verso di me dalle profondità del negozietto e a me vengono i brividi, nonostante fosse estate. “Mi scusi?”, domando io, sapendo che fosse rischioso, ma non si sa mai, giusto? “Ho chiesto, hai preparato i soldi? Il gelato costa 1 euro e 30. Tra poco vado in pausa e non ho intenzione di cercare le monete per dare il resto a te”. Dopodiché il ‘vulcano’ inizia a sbuffare di nuovo con espressioni tipo “senza cervello”, “stupida”, “inutile” e altre parole che non si possono ripetere.

Io, però, rispondo con estrema calma: “Sì, li ho preparati”. In effetti avevo un bel po’ di monete, quindi ho preso la cifra che mi aveva chiesto e l’ho lasciata sul bancone. Il vulcano mormorò qualcosa e poi tornò a sedersi, ‘ibernato’ come l’avevo trovato all’inizio.  Io avevo scoperto il segreto del ‘chiosco grigio’. Il comportamento dei clienti che se ne andavano umiliati era più che comprensibile. Ma io non potevo andarmene così.