Quello con cui si litiga più spesso è il figlio che ci somiglia di più: la spiegazione di una psicologa (2 / 2)

Proprio perché si tratta di qualcosa che riteniamo già essere sbagliato in noi, a maggior ragione non riusciamo a tollerarlo in un figlio il cui istinto ci spinge a proteggerlo e farlo crescere al sicuro.

 

Quindi si proietta sul figlio quella stessa disapprovazione che vorremmo dirigere contro noi stessi al fine di correggere quell’aspetto del suo carattere tanto simile al nostro ma che non ci rende così orgogliosi.

La psicologa sostiene che questo “problema” può presentarsi in una forma lieve o fisiologica che, duqnue, è del tutto normale e che può anzi essere costruttiva per il nucleo familiare.

 

Se, invece, si presenta in forma grave, creando eccessivi contrasti e litigi, bisogna intervenire immediatamente e scindere il ruolo di genitore dal proprio ego con il relativo passato e vissuto.

Dopo aver fatto i conti con i propri limiti ed aver riflettuto in modo consapevole sul proprio modo di essere, ci si può allora confrontare nuovamente con quel figlio che ci ha fatto disperare e scoprire che altro non era che il figlio al quale siamo legati di più… non per nostra scelta ma per regalo del destino.