La dieta da sola però non basta a rimetterci in condizioni di normalità, specialmente nei casi più gravi: per questa ragione medici e chirurghi sono essi stessi i primi a consigliare ai propri pazienti ipertesi di svolgere attività fisica regolare, ovviamente entro i loro limiti e tenendo conto delle patologie e delle condizioni dalle quali possono essere affetti (compresa per l’appunto la pressione alta). In alcuni casi già 30 minuti di camminata al giorno possono essere un intervento eccezionale, in altri è necessario uno sforzo maggiore; rivolgersi a strutture qualificate e preparatori professionisti è il modo migliore per tornare in forma, ridurre i problemi di ipertensione.
Anche i vizi insalubri dovrebbero venire abbandonati, specialmente nel caso in cui si sia affetti da ipertensione conclamata. Potrà sembrare una problematica da poco ma secondo recenti studi, circa il 20% della popolazione occidentale soffre di ipertensione più o meno grave. Si tratta di numeri elevatissimi che spiegano per quale ragione le patologie ad essa associate (sono davvero molte) colpiscano con sempre maggior frequenza: checché ne dicano i complottisti però non ci stanno avvelenando, non serve: ci stiamo avvelenando da soli con uno stile di vita profondamente sbagliato e la sedentarietà. Alcool e fumo dovrebbero dunque venire dimenticati, e chi è causa del suo mal…
Anche prodotti come il caffè ed altri bevande o alimenti contenenti caffeina dovrebbero venire tagliati dalla dieta, in quanto contribuiscono anch’essi ad alzare i livelli di pressione arteriosa complicando dunque la nostra situazione. Lo stesso dicasi per le situazioni stressanti: quando siamo molto stressati il nostro organismo promuove il rilascio di ormoni che aumentano la pressione, ed è una situazione che può diventare pericolosamente cronica. Prendetevi una vacanza, trovatevi un hobby, allontanatevi dalle persone negative ma trovate il modo di abbassare i livelli di stress: c’è un motivo per il quale l’ipertensione è stata ribattezzata dai medici “il killer silenzioso”, pertanto – anche se può sembrare drammatico parlare della pressione alta in termini di questione di vita o di morte – a voi le conclusioni del caso. Ma non dite che non eravate stati avvertiti.
