“Posso parlare a nome di tutti i bambini considerati ‘stupidi’?” (2 / 2)

“Per mia madre fu un trauma. Dovette dire addio alla sua convinzione di essere una ‘mamma perfetta’. Il suo primo figlio, infatti, riusciva a posizionare correttamente sulla scacchiera tutti i pezzi a 8 mesi; riusciva a recitare le poesie di Mandelstam a un anno e mezzo e leggere perfettamente a 2 anni. La seconda figlia iniziò a camminare a due anni. Io, invece, a cinque anni al massimo sapevo giocare con le bambole e con le figurine”.

“Anche con la matematica e con altre materie non andava meglio. Ma poi qualcosa è cambiato. Oggi che sono adulta ho due lauree, una in economia e commercio e l’altra in filosofia. Alle scuole medie ero la più brava a leggere, sia nella mia classe che tra tutte le classi del mio anno. Ho chiuso le Olimpiadi della Matematica al terzo posto in una delle migliori scuole della mia città”.

“Com’è successo tutto questo? Aspettando il momento giusto. Ok, magari non è successo tutto ‘da sé’, passivamente, ma sicuramente è successo senza urlare, disperarsi e senza punizioni severe da parte dei miei genitori. Perciò voglio farmi portavoce di tutti quei bambini che vengono chiamati ‘stupidi’ dai propri professori. Ognuno ha i suoi tempi. Ognuno è fatto a modo suo e chi ha difficoltà nei primi anni della propria vita da grande può diventare migliore di quelli che alle elementari erano più bravi. Non scoraggiatevi!”.