Nessuno si occupa della figlia: studentessa-lavoratrice salta la lezione (2 / 2)

La gentile professoressa del prestigioso ateneo del Tenessee ha poi continuato:”Lavoro per il dipartimento Bambini e Famiglia, quanto sarebbe terribile se non fossi disposta ad avere una bambina a lezione? La mia offerta è molto seria…Porta Korbyn con te!“. Queste parole sono state naturalmente molto importanti per Morgan, che è in questo modo riuscita a sentirsi molto sollevata. Da questo momento in avanti, avrà infatti la possibilità di conciliare le due esigenze che a prima vista sembrano in aperto contrasto. Il gesto della professoressa è stato davvero degno di nota.

Tanto che, quando alla lezione successiva la ragazza è arrivata in aula con qualche minuto di ritardo, la professoressa si è dispiaciuta per non aver incontrato la sua giovane figlia. “Pensavo che l’avresti portata oggi“, ha commentato nel momento esatto in cu l’ha vista entrare in aula. Un atteggiamento davvero commovente ed inusuale per un docente universitario. Tuttavia, questo fatto denota in maniera puntuale e precisa l’assoluta comprensione della professoressa Hunter nei confronti della precaria situazione che deve affrontare Morgan. Sono proprio questo tipo di pratiche che dovrebbero essere maggiormente incoraggiate anche negli atenei del nostro paese.

 

La prima ad accorgersi di quanto la sua e-mail fosse diventata popolare sul web è stata proprio la Hunter, la quale ha subito inviato una seconda e-mail alla studentessa. “A quanto pare ci hai rese famose su Twitter – ha scritto – Non posso credere che così tante persone stiano reagendo all’e-mail che ti ho inviato. Penso che l’idea di invitare Korbyn in classe fosse l’unica cosa giusta da fare“. Un episodio davvero molto bello e significativo che dovrebbe quantomeno indurre alla riflessione. Si tratta infatti di un perfetto esempio in cui è possibile trovare la soluzione più adeguata ad una situazione di oggettivo disagio.