Le 3 cose importanti che ho imparato dopo la morte di mia madre (2 / 3)

sentimenti di perdita, molte volte in maniera brusca.

In un giorno come altri, mi ritrovavo a rinchiudermi nei miei pensieri più brutti. Odiavo quando vedevo altre figlie in compagnia della propria mamma, quando quella madre stava aspettando fuori dal camerino sua figlia. Quando lei è uscita fuori per far vedere come le stesse il vestito, la mamma si è complimentata con lei per quanto fosse bella. Ecco, in quel momento mi sono sentita sola.

Un altro dei momenti che non riesco a dimenticare è stato quando una mia

 

amica doveva incontrarsi con sua madre per pranzare insieme, io ora non riesco ad immaginare come sarebbe se mia madre fosse ancora qui con me. Non riesco nemmeno a capire l’immensa gioia di pranzare ora con mia mamma! In questi momenti sento una pesantezza indescrivibile sul mio petto e sul mio stomaco.

Non c’è chiusura. Il mio dolore deriva dall’aver amato così profondamente. Ho imparato a sintonizzarmi sulle emozioni che provo e a riconoscere l’amore, il dolore e la perdita. Non ci sono sostituzioni. Nessuno può sostituire tua madre.

 

Amiamo le nostre madri nei nostri modi individuali. Le nostre madri si prendono cura di noi quando siamo malati, ci guidano nella vita nel miglior modo possibile, ascoltandoci e amandoci incondizionatamente.

Per una madre, sua figlia è sempre la sua prima priorità. E lo percepiamo. Lo sentiamo. Lo sappiamo, anche se lei non lo dice.

Mia madre era davvero felice quando sono nata sana. Mi è stato detto che mi ha sempre definito il suo angioletto. Mi ha portato nel suo grembo per nove mesi. Quando sono nata, avevamo quel legame indissolubile e lei mi conosceva da quel primo secondo della mia esistenza.

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