In quanto esseri umani, vi sono determinate cose che siamo chiamati a fare per continuare a vivere ed in mancanza delle quali moriremmo in fretta: la prima è indubbiamente respirare, poiché senza l’ossigenazione dei tessuti non potrebbero avvenire quei processi energetici che permettono alle cellule del nostro corpo di rinnovarsi e continuare a vivere. Subito dopo la respirazione viene l’alimentazione: acqua e macronutrienti sono necessari per alimentare l’organismo (da qui per l’appunto il termine “alimentazione”) permettendogli di disporre di materie sempre nuove per riciclare le sue componenti.
Al giorno d’oggi tuttavia il concetto di alimentazione è stato letteralmente stravolto dalla produzione di massa, che ha portato molti benefici alla comunità ma anche parecchie problematiche che si stanno scoprendo solamente negli ultimi decenni. Se da una parte è senz’altro comodo poter trovare generi alimentari di ogni tipo nel supermercato vicino a casa, d’altra parte molti di quegli alimenti sono imbottiti di conservati e di altre sostanze chimiche che non sono esattamente un toccasana per la nostra salute.
Per questa ragione sempre più persone negli ultimi anni stanno tentando di tornare alle origini prediligendo i prodotti “a chilometro 0” o quelli con la dicitura “bio”, i quali sarebbero (è necessario mantenere il condizionale, poiché non vale per tutti i casi) più salutari e meno dannosi dei prodotti venduti normalmente sugli scaffali dei supermercati. Che dire poi degli alimenti confezionati come merendine, snacks di vario genere, junk food e prodotti precotti adatti specificamente per la cottura al microonde?
