Il dorodango, il passatempo giapponese con cui si trasformano palline di fango in opere d’arte (2 / 2)

Pochi anni fa era esplosa una moda simile, sempre in Giappone, in cui l’alluminio era il materiale di base per creare piccole opere d’arte, chiaramente ispirata al Dorodango. In America –come ricorderete qualche mese fa- gli adolescenti per passatempo mangiavano sfere di detersivo e postavano i video su Internet. I bambini giapponesi, tramite questo passatempo, imparano a essere pazienti e a lavorare duro per raggiungere la perfezione, creando questi oggettini che sono, a modo loro, opere d’arte.

Come dicevamo, la creazione dei dorodango era un passatempo’dimenticato’ fino a pochissimi anni fa. Di recente il professore e psicologo Fumio Kayo, specializzato in giochi per bambini l’ha riportato in auge. E infatti la ‘moda’ è arrivata anche al di fuori dei confini nazionali Giapponesi: il professore Bruce Gardner è diventato una sorta di maestro dell’arte e crea numerosi dorodango con i diversi tipi di terreno che trova in giro per l’America. Gardner ha scoperto questo passatempo giapponese in un giornale di arte, in cui c’era un articolo di William Gibson.

Da allora se ne è appassionato e ha realizzato molti ‘pezzi’ di fango artistico. In un’intervista a Bored Panda ha dichiarato: “Ci lavoro su ore e ore, anche più pezzi alla volta. Possono volerci settimane per finirli. Non è un semplice hobby per me, è una strana amalgama di arte, meditazione e costrizione. Ogni campione di terreno che raccolgo ha caratteristiche diverse, per cui devo lavorare con attenzione. A volte sono soddisfatto del lavoro svolto, altre volte no e ci riprovo da capo, anche più volte”.