Fame nervosa addio: 5 strategie per gestirla al meglio (1 / 3)

Fame nervosa addio: 5 strategie per gestirla al meglio

Fame nervosa, come combatterla?

Uno degli aspetti psicologici più importanti quando seguiamo una dieta è legato alla fame. Sicuramente, tra i termini usati per definire l’origine della fame, abbiamo sentito e usato l’espressione “fame nervosa” o “sofferenza orale”. Questo termine è molto importante, poiché indica che gran parte del cibo che mangiamo è richiesto dalla nostra mente e non dal nostro organismo. Ci sono molte teorie per spiegare questo fenomeno. Probabilmente tutte hanno un po’ di verità.

 

Indipendentemente da ciò che potrebbe causare questa situazione, il fatto è che è assolutamente importante sapere come riconoscere la presenza di fame non correlata alle esigenze del corpo. Essere consapevoli dei meccanismi che danno origine alla fame nervosa può essere utile nei momenti di maggiore difficoltà. Alcune delle molte possibilità possono essere:

 

Fissazione orale. Questa teoria si riferisce alle prime esperienze del bambino, che conosce il mondo e si compiace attraverso l’allattamento al seno. 

 

L’allattamento al seno inadeguato (troppo esteso o troppo corto) può portare, in età adulta, a cercare il cibo più del dovuto e non solo per nutrirsi. Molte persone, infatti, danno un significato eccessivo al cibo, ben oltre il concetto di nutrizione.

Confusione di stimoli. Questa teoria si riferisce anche al periodo di allattamento del bambino. Stabilisce che la mania del mangiare, dell’ansia, della rabbia, della noia, ecc… dipenderà dalla tendenza delle madri ad allattare il bambino appena piange.

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