Ecco perché l’obesità può essere contagiosa (2 / 2)

Uno studio più ampio è stato condotto dai ricercatori dell’Università delle Hawaii. Hanno coniato il termine “obesità imitativa”, che significa il processo di imitazione di persone che sono in sovrappeso. Durante l’osservazione di circa 5.000 adolescenti, è stato scoperto che gli adolescenti obesi “aiutano” i loro amici magri ad aumentare di peso. “Se stai andando a mangiare con un amico che è in sovrappeso, probabilmente sceglierai di mangiare lo stesso cibo che scelgono loro. Questo alla fine porterà ad un aumento di peso “, hanno commentato i ricercatori. Si tratta insomma di abitudini che tendono ad essere facilmente interiorizzate.

I ricercatori della Harvard Medical School hanno compiuto i progressi più avanzati nella loro teoria secondo cui l’obesità può diffondersi da persona a persona. Hanno analizzato un gruppo di 12.000 persone per ben 32 anni e sono giunti a questa conclusione: se il tuo amico mette aumenta di peso, hai il 50% di possibilità di fare la stessa cosa. Ciò vuol dire che una persone che mette su grasso, può influenzare in tal senso circa la metà dei propri amici e delle persone che frequenta maggiormente.

Perché questi studi sono utili? Gli scienziati pensano che questi dati possano aiutare nello sviluppo di nuovi modi di combattere l’obesità. L’obiettivo sarebbe quello di attuare i principi di una sana alimentazione in gruppo, non individualmente. Per quanto riguarda la vita di tutti i giorni, i loro studi dimostrano una vecchia e semplice verità che tutti noi conosciamo: è sempre meglio perdere peso (o fare qualsiasi altra cosa) in compagnia di amici. Cosa ne pensi dei risultati di questi studi? È possibile “prendere” l’obesità da un amico o da un familiare?