Ecco perché le mandorle puliscono le arterie (2 / 2)

I risultati, che sono stati recentemente pubblicati sul Journal of Nutrition, mostrano che la frutta secca non solo aumenta i livelli di Hdl, ma ne migliora la funzionalità: “Le particelle di Hdl sono molto piccole quando si formano — fa notare la ricercatrice —. Sono come sacchetti della spazzatura, inizialmente vuoti e poi più ampi e rotondi man mano che raccolgono il colesterolo Ldl di troppo dai vasi per portarlo al fegato e farlo eliminare. L’Hdl si divide in cinque diverse ‘popolazioni’: abbiamo valutato l’entità di ciascuna per capire se quella dell’Hdl più “gonfio” di colesterolo fosse più abbondante dopo la dieta con le mandorle come snack, segno di un incremento della funzionalità dell’Hdl stesso.” 

“Accade proprio così: la frazione di colesterolo Hdl più grosso cresce del 19 per cento, la funzionalità del 6,4 per cento. Significa che l’Hdl sta facendo ancora meglio del solito il suo lavoro di spazzino, recuperando più colesterolo in circolo”. Ha continuato l’esperta.

Nelle persone obese o in sovrappeso poi le mandorle riducono del 7 per cento anche il colesterolo Ldl, come dimostrato da un altro studio della stessa ricercatrice apparso sul Journal of the American Heart Association nelle scorse settimane: non si tratta pertanto di una vera e propria cura, ma è comunque un ottimo metodo per migliorare il profilo di rischio cardiovascolare anche grazie alle fibre, la vitamina E e i grassi polinsaturi di cui le mandorle sono abbondanti. “Sono uno snack perfetto, se mangiate con moderazione al posto di uno spuntino con cibi di scarso valore nutrizionale“, ha concluso Kris-Etherton.

Il richiamo alle dosi è assolutamente necessario poiché le mandorle, come la frutta secca in generale, sono molto energetiche ( circa 600 calorie per etto): l’ ideale è mantenersi sui 30 grammi di frutta senza guscio o 20-25 se si segue una dieta povera di calorie. Meglio poi alternare vari tipi di frutta secca, dal momento che ciascuna ha caratteristiche peculiari: le mandorle per esempio hanno un potere antiossidante inferiore rispetto a noci e nocciole, ma sono più ricche di vitamina E e proteine vegetali.