Ecco la storia del marito geloso (3 / 3)

Ma, cos’è precisamente la gelosia? Si tratta di un sentimento che nasce dall’idea che si potrebbe perdere in maniera improvvisa ed inaspettata la cosa più cara che si possiede. Per tale ragione, quell’animi motus che si prova, intrisa di un po’ di follia, porta a compiere gesti decisamente eccessivi e disperati sulla scia di una emotività la quale, molte volte, porta a percepire l’abbandono da parte della persona amata. Essa è perciò intimamente legata alla possessività, ovvero alla possibile perdita di ciò che si ritiene proprio, e di nessun altro.

Entrambi gli stati (gelosia e possessività) pretendono di avere, in maniera esclusiva e assoluta, l’attenzione dell’altra persona, intesa come oggetto del desiderio che soddisfa, in questo caso, un bisogno atavico e impellente: voglio te e solamente te. Molto spesso chi ne è affetto manifesta la sua gelosia in assenza di qualunque evento reale, di qualunque circostanza che possa giustificare un vissuto di questo tipo.

Esistono diversi livelli e stadi di gelosia; si parla di gelosia normale o comune quando è inseparabile dall’amore per il proprio partner e mostra livelli di attivazione fisiologica che rimangono su livelli accettabili. E’ funzionale a far sentire l’altra persona veramente amata, nel mostrargli che è la persona con cui si vuole condividere il resto della propria vita.

Invece, la gelosia patologica nasce da comportamenti che non trovano alcun tipo di riscontro nella realtà, da azioni infondate, e deriva, sostanzialmente, da uno stato di ansia che prende forma nella mente senza nessun riscontro oggettivo.