“Pertanto, i geni che promuovono il mantenimento degli animali domestici possono essere unici per l’uomo, ma non sono universali, suggerendo che in passato alcune società o individui – ma non tutti – sono prosperati a causa di una relazione istintiva con gli animali”, ha dichiarato.
Diversi studi hanno dimostrato che gli essere umani tendono a dare più importanza alle sofferenze di un animale che al dolore umano.
Questa reazione cambia quando a soffrire è un bambino. Ciò può essere dovuto al fatto che molte persone considerano i cani e gli altri animali domestici vulnerabili (come i bambini) indipendentemente dalla loro età, mentre si ritiene che gli umani adulti abbiano la capacità di proteggersi e difendersi dalle ingiustizie e dal male in generale. Potrebbe anche essere perché le persone vedono i cani (ad esempio) come bambini o semplicemente come membri della loro famiglia.
In conclusione, se molte persone amano più i loro animali domestici che un essere umano è dovuto dalla genetica e dal fatto che li considerano delle creature vulnerabili che hanno bisogno di essere protette e difese. Queste persone “non vedono i loro cani come animali, ma come ‘bambini pelosi’ o membri della famiglia alla pari dei loro stessi figli. Gli umani adulti sono visti come capaci di proteggersi, mentre i cani o gatti adulti sono solo cuccioli più grandi“.