Tatuaggi: ecco perché bisogna farli in numero dispari

Perché i tatuaggi non vanno mai fatti in numero pari? Ecco la motivazione che c'è dietro questa usanza e che risale addirittura ai primi anni dell'Ottocento

Tatuaggi: ecco perché bisogna farli in numero dispari

Quante volte abbiamo sentito dire che i tatuaggi devono necessariamente esser fatti in numero dispari? E soprattutto, qual è la motivazione che si nasconde dietro questo luogo comune? Contrariamente a quanto si possa pensare, non si tratta di una semplice superstizione ma, in realtà, c’è un significato molto profondo e antico dietro questa abitudine.

Pare, infatti, che tale usanza risalga ai primi anni dell’Ottocento e che nasca dalle abitudini dei marinai europei: questi, infatti, dopo essere entrati in contatto con l’arte del tatuaggio nelle isole del Pacifico, avevano cominciato a tatuarsi dei simboli “porta-fortuna” che fossero di buon auspicio durante i loro lunghi periodi in mare. 

I marinai, in particolare, facevano il primo tatuaggio prima intraprendere il viaggio, un secondo una volta giunti nel Paese di destinazione ed un terzo quando tornavano a casa dai propri cari. Ad ogni viaggio seguivano questa prassi, ed è per questo che l’obiettivo era quello di avere tatuaggi in numero dispari, dato che ciò significava esser tornati a casa sani e salvi. 

Bisogna precisare che il tatuaggio pre-partenza veniva fatto solo al primo viaggio, mentre ad ogni nuova destinazione e successivo ritorno a casa i marinai aggiungevano nuovi simboli sulla loro pelle. In realtà, un numero pari di tatuaggi non era necessariamente indice di cattiva sorte: è vero, significava non essere ancora tornati a casa, ma voleva dire al tempo stesso essere ancora in viaggio, alla ricerca e alla scoperta di nuovi orizzonti e soprattutto di nuove entusiasmanti esperienze. 

E’ per questo che oggi, sebbene l’usanza di fare tatuaggi in numero dispari sia piuttosto diffusa, essa non rappresenta una vera e propria superstizione. Molti, infatti, restano con un numero di tattoo pari finché non sentono di aver trovato qualcosa di veramente importante da imprimere su di sé a vita: il superamento di un momento difficile o il desiderio di immortalarne uno particolarmente bello che valga davvero la pena ricordare. 

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